È in arrivo una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’imballaggio. Da gennaio 2022 entrerà infatti a regime la nuova etichettatura delle merci e dei prodotti: tutti gli imballaggi dovranno essere opportunamente siglati per rendere maggiormente visibili le informazioni ai consumatori e favorire al tempo stesso il corretto smaltimento. Un obiettivo ambizioso, che ha alimentato non pochi interrogativi in un settore che dovrà in tempi rapidi adeguare alla normativa.

Riferimenti normativi
L’iter per raggiungere lo scopo è stato complesso e articolato, ma si basa sul decreto legislativo 3 settembre 2020, n. 116. Il testo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dispone che tutti gli imballaggi siano “opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione Europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali degli imballaggi. I produttori hanno, altresì, l’obbligo di indicare, ai fini della identificazione e classificazione dell’imballaggio, la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione”. L’articolo 219 comma 5 pone l’accento sull’etichettatura ambientale del packaging, e prescinde da ogni altro obbligo di etichettatura relativo al prodotto contenuto da esporre sull’imballaggio.

Quindi come bisognerà comportarsi da gennaio in poi?
Dal testo di legge derivano dunque alcune importanti considerazioni:

  • Su tutti gli imballaggi (primari, secondari e terziari) i produttori devono indicare la codifica alfa-numerica prevista dalla Decisione 97/129/CE;
  • Tutti gli imballaggi devono essere etichettati nella forma e nei modi che l’azienda ritiene più idonei e efficaci per il raggiungimento dell’obiettivo;
  • Sugli imballaggi destinati al consumatore devono essere presenti anche le diciture opportune per supportarlo nella raccolta differenziata;
  • Per gli imballaggi in plastica realizzati con polimeri o loro combinazione non previsti espressamente nella Decisione 97/129/CE, si può far riferimento alle norme UNI 1043-1 per l’identificazione di materie plastiche non contemplate, e alla UNI 10667-1 per identificare e riconoscere i polimeri provenienti da riciclo.
FONTI

18 novembre 2021