Chi deve versare il contributo e perché?
Spetta a tutte le aziende che immettono sul mercato imballaggi. Sia che li immettano direttamente, sia che li utilizzino per la propria merce.Cambiamenti nel 2024: cosa aspettarsi?
Il 2024 porta alcune novità nel panorama del Contributo Ambientale CONAI. È prevista un'ulteriore focalizzazione su soluzioni di imballaggio ecocompatibili e sostenibili. Le aziende saranno chiamate a adottare pratiche sempre più orientate alla circular economy. Sarà incoraggiata la progettazione di imballaggi riciclabili e la riduzione delle risorse utilizzate.E a livello di contribuzione?
Dall’1 aprile 2024 aumenterà la contribuzione per quasi tutti i materiali e fasce contributive. Sulle 18 fasce presenti, soltanto 5 non subiranno variazioni: acciaio, legno, plastica fascia A1.2, plastica fascia A2 e vetro. Diminuisce (da 170 € a 130 €) soltanto la plastica biodegradabile e compostabile, mentre aumenta il contributo da versare per tutte le altre 12 categorie (vedi tabella di seguito).Aumenta praticamente tutto, come mai?
In generale le cause sono da individuare nell’inflazione, nei costi di gestione e nel minor guadagno dagli imballaggi post consumo. «A seguito di una serie di rialzi dei costi legati alla raccolta dei rifiuti di imballaggio - la dichiarazione ufficiale di Conai -, in un quadro di generale inflazione, e alla contestuale riduzione dei ricavi della vendita di imballaggi post-consumo, CONAI ha valutato lo scenario delle relative filiere di riciclo, peggiorato oltre le attese, e ha constatato la riduzione delle riserve patrimoniali. È stato quindi necessario approvare la richiesta di aumento del contributo ambientale (CAC), presentata dai suddetti consorzi, per gli imballaggi in alluminio, carta e plastica al fine di assicurare il servizio di raccolta differenziata, riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio». Per informazioni più approfondite scarica la Guida all'adesione e all'applicazione del Contributo Ambientale 202430 gennaio 2024