La carta è un’ottima alternativa alla plastica in chiave
green? Assolutamente sì, anche se è sempre valido il principio per cui un
corretto riciclo della plastica è in grado di garantire un riutilizzo del
polimero pressoché infinito.
Sofair tra i suoi prodotti commercializza sistemi di riempimento con carta, scatole di varie taglie e misure, oltre ai materiali per la protezione delle spedizioni e molto altro. Anche l'utilizzo della carta però non dev'essere indiscriminato: ecco perché l'obiettivo
dell'azienda è quello di prestare la massima attenzione alla provenienza del prodotto,
selezionando con cura le materie prime. Uno dei metodi per capire se la carta
abbina i principi di qualità e sostenibilità è la presenza del marchio FSC,
acronimo di Forest Stewardship Council: un'organizzazione internazionale non
governativa, indipendente e senza scopo di lucro, nata nel 1993 per promuovere
la gestione responsabile di foreste e piantagioni. Attraverso questa
organizzazione e i suoi enti certificatori, è possibile riconoscere la carta
proveniente da una foresta e da una filiera di approvvigionamento gestita in
modo responsabile. L’impressione del marchio diventa dunque di fondamentale
importanza, visto che sempre più persone vogliono conoscere l'origine dei
prodotti che acquistano, come sono realizzati e il loro impatto sul mondo che
le circonda.
Quali sono gli scopi della certificazione FSC?
Gli standard di gestione forestale di FSC comprendono la
protezione della qualità dell’acqua, vietano il taglio di foreste antiche,
prevengono la perdita della naturale copertura forestale e proibiscono l’uso di
prodotti chimici altamente tossici. Ma al tempo stesso FSC impone ai gestori
delle foreste, su aree pubbliche come su quelle private, di coinvolgere nei
processi decisionali i membri delle comunità locali e di proteggere i diritti delle
popolazioni indigene.
Le 10 regole per ottenere la certificazione FSC
Per ottenere la certificazione bisogna rispettare 10 regole
universali, che mirano alla gestione forestale responsabile. Il richiedente
deve soddisfare una serie importante di requisiti:
- deve rispettare tutte le leggi applicabili, i regolamenti, i trattati, le convenzioni e gli accordi internazionali ratificati a livello nazionale;
- deve mantenere o migliorare il benessere sociale ed economico dei propri lavoratori;
- deve riconoscere e tutelare i diritti delle popolazioni indigene relativi alla proprietà, all'uso e alla gestione della terra, dei territori e delle risorse interessate dalle attività di gestione;
- deve contribuire al mantenimento o al miglioramento del benessere sociale ed economico delle comunità locali;
- deve gestire efficacemente la varietà dei diversi prodotti e servizi dell’Unità di Gestione e mantenere o migliorare nel lungo periodo la sostenibilità economica e la varietà di benefici ambientali e sociali;
- deve mantenere, conservare e/o ripristinare i servizi ecosistemici e i valori ambientali dell’Unità di Gestione e deve evitare, sanare o mitigare gli impatti ambientali negativi;
- deve avere un Piano di Gestione coerente con le proprie politiche ed obiettivi e in proporzione alla scala, all’intensità e al rischio delle proprie attività di gestione;
- deve dimostrare che il progresso verso il raggiungimento degli obiettivi di gestione, gli impatti delle attività di gestione e le condizioni dell’Unità di Gestione sono monitorati e valutati in proporzione alla scala, all’intensità e al rischio delle attività di gestione, al fine di attuare una gestione adattativa;
- deve mantenere e/o migliorare gli alti valori di conservazione nell’Unità di Gestione nel contesto di un approccio precauzionale;
- le attività di gestione condotte da o per conto del richiedente nell’Unità di Gestione devono essere selezionate e realizzate coerentemente con le politiche economiche, ambientali e sociali e secondo gli obiettivi aziendali.
16 dicembre 2021